L’invecchiamento è un processo naturale che porta con sé numerosi cambiamenti fisiologici, molti dei quali possono influenzare la salute e il benessere delle persone anziane. Tra questi, la perdita di massa muscolare, la diminuzione della forza muscolare e l’aumento di possibili patologie e infiammazioni sono tra i più significativi.
Le proteine giocano un ruolo cruciale in questo contesto, non solo come mattoni fondamentali per il nostro corpo, ma anche come alleati nella promozione di un invecchiamento sano. In questo articolo, esploreremo l’importanza delle proteine nell’invecchiamento e come un adeguato apporto proteico possa contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone anziane.
L’importanza delle proteine nell’invecchiamento
Le proteine sono essenziali per la crescita, la riparazione dei tessuti e il funzionamento del sistema immunitario.
Con l’avanzare dell’età, come sappiamo, il corpo subisce cambiamenti che possono influenzare la sintesi proteica. Studi recenti hanno dimostrato che l’apporto proteico adeguato è associato a una maggiore probabilità di invecchiamento in salute, sia fisicamente che mentalmente. Inoltre, le proteine aiutano a mantenere la massa muscolare e a prevenire la sarcopenia, una condizione caratterizzata dalla perdita di massa muscolare e forza che colpisce molti anziani.
La sarcopenia è spesso accompagnata da una diminuzione della mobilità e da un aumento del rischio di cadute e fratture. Un adeguato apporto di proteine può aiutare a contrastare questi effetti, migliorando la forza muscolare e la funzionalità fisica. Le linee guida nutrizionali suggeriscono che gli anziani dovrebbero consumare almeno 1-1,2 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno per mantenere una buona salute muscolare.
L’interleuchina-11, le sirtuine e il loro impatto sull’invecchiamento
Assumere proteine non è l’unico modo per rallentare l’invecchiamento: a volte aiuta anche… bloccarle!
Recenti ricerche hanno infatti identificato l’interleuchina-11 (IL-11) come una proteina chiave coinvolta nel processo di invecchiamento. Livelli elevati di IL-11 sono stati associati alla perdita di massa muscolare e all’aumento del grasso corporeo, due fattori che contribuiscono al deterioramento della salute negli anziani. Bloccare gli effetti di questa proteina potrebbe migliorare il metabolismo e aumentare la forza muscolare, offrendo nuove opportunità terapeutiche per contrastare gli effetti dell’invecchiamento.
Studi condotti su modelli animali hanno dimostrato che l’inibizione dell’IL-11 può portare a un aumento significativo della durata della vita e a un miglioramento della salute generale. Questo suggerisce che le terapie mirate a modulare i livelli di IL-11 potrebbero rappresentare un approccio innovativo per promuovere un invecchiamento sano.
Le sirtuine invece sono un’altra famiglia di proteine che svolgono un ruolo cruciale nell’invecchiamento sano. Queste proteine sono coinvolte nella regolazione del metabolismo, nella riparazione del DNA e nella difesa contro le infiammazioni. La loro attività tende a diminuire con l’età, contribuendo ai processi patologici associati all’invecchiamento.
Stimolare l’attività delle sirtuine attraverso una dieta variegata e ricca di proteine – e quando necessario di integratori – può avere effetti positivi sulla longevità.
Quali fonti proteiche scegliere quando si è persone anziane?
Come in ogni cosa, il tipo di proteine scelte conta; è infatti importante che gli anziani assumano fonti proteiche di alta qualità per garantire un apporto adeguato e massimizzare l’efficacia, ovviamente adattandole anche ai propri gusti e al proprio stile di vita.
Le fonti animali, come carne magra, pesce e latticini, forniscono tutti gli amminoacidi essenziali necessari per il corpo. Tuttavia, le fonti vegetali come legumi, noci e semi stanno guadagnando attenzione per i loro benefici nutrizionali e per il loro ruolo nella prevenzione delle malattie croniche, e anche per le possibilità di cottura estremamente variegate, soprattutto se accompagnate da condimenti poveri di grassi come le spezie.
Naturalmente, se una persona dovesse avere problemi cardiovascolari, sarebbe meglio ridurre l’assunzione di carne rossa: quindi, in ogni caso, è fondamentale sempre affidarsi ai consigli del proprio medico.
Lo stesso studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha evidenziato che un apporto proteico maggiore da fonti vegetali è associato a una migliore salute fisica e mentale negli anziani. Questo suggerisce che una dieta equilibrata che includa sia proteine animali che vegetali può essere particolarmente vantaggiosa.
La sfida dell’apporto proteico negli anziani: come affrontarla
Nonostante i benefici delle proteine nell’invecchiamento, molte persone anziane non raggiungono l’apporto raccomandato. Ciò può essere dovuto a vari fattori, tra cui difficoltà nella masticazione o nella deglutizione, perdita di appetito o semplicemente abitudini alimentari ormai radicate che danno poco spazio e attenzione alla parte proteica, a favore magari dei carboidrati o delle verdure.
Per questo è fondamentale affrontare queste sfide attraverso strategie nutrizionali personalizzate, raggiungendo così un equilibrio ottimale.
Come fare?
Di solito, la creatività è una buona risposta.
Incorporare alimenti ricchi di proteine in modo creativo può aiutare a garantire un apporto adeguato. Ad esempio, le creme di legumi, come l’hummus, o carne molto morbida come la tritata cruda possono essere una soluzione gustosa ed efficace per aumentare l’assunzione di nutrienti senza richiedere troppa masticazione.
Soprattutto andando avanti con l’età, la cura della propria alimentazione è più importante che mai. Un adeguato apporto proteico può contribuire a mantenere la massa muscolare, migliorare la forza fisica e ridurre il rischio di malattie croniche, oltre a offrire nuove prospettive terapeutiche per affrontare i segni dell’invecchiamento.
Soprattutto, con la giusta dose di gusto!
